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Il sonno dei bambini – l’importanza delle ritualità, dai primi mesi, per tutto l’arco dello sviluppo.

Uno degli ingredienti fondamentali per accompagnare i piccoli nella loro crescita, come citavo nel precedente articolo è la presenza di una routine quotidiana scandita da ritmi e rituali.

I piccoli hanno bisogno di cadenze, di ritmi ben precisi e regolarità, ce li richiedono fisiologicamente fin dai primi attimi della loro vita; semplici gesti, che nella loro continuità e prevedibilità sono fonte di sicurezza e benessere.

La ritmicità è una successione di eventi che si ripetono con regolarità, secondo una precisa organizzazione temporale. Se pensiamo alla nostra natura, al nostro corpo, siamo governati da ritmi: il battito del cuore, la pressione sanguigna, la respirazione. Ritmicità nelle quali nasciamo e con le quali siamo in contatto fin dalla vita prenatale e che nel profondo tendono a rassicurarci per tutta la vita.

Nell’arco della crescita, piano piano, i piccoli si autonomizzano. E’ un lento e graduale processo di separazione e individuazione* (Il processo di separazione e individuazione fu descritto dalla psicoanalista Margaret Mahler come un insieme di 4 stadi attraverso i quali il neonato diventa sempre più autonomo, riconoscendosi come individuo altro dalla madre).

Piano piano crescono e acquisiscono competenze a livello motorio, emotivo e relazionale.

Durante queste fasi i bambini sono scissi tra sentimenti di curiosità e timore per ciò che sta al di fuori del nido familiare, ma è proprio attraverso la mamma, il papà, le persone amate, la casa conosciuta e le routine della giornata che potranno crescere ed esplorare il mondo.

Questi punti di riferimento danno forza e sicurezza, permettendo loro di esplorare l’ambiente e poter tornare al loro “porto sicuro” quando ne hanno l’esigenza.

Un “nido” formato non solo da mamma e papà ma anche dall’ambiente circostante, fatto di amore e ritmi.

Nelle popolazioni primitive i rituali servivano a propiziarsi o ad allontanare gli spiriti maligni, a placare fenomeni naturali incontrollabili che generavano terribili paure. Per i bambini hanno lo stesso potere magico, la ripetizione della stessa routine dà sicurezza, elimina l’ansia e favorisce la prefigurazione di quanto deve accadere (Lainardo, 2008).

Il rituale della ninna nanna, ad esempio si ripete fin dai tempi antichi e a tutte le latitudini, percorrendo trasversalmente tutte le culture. Questo ci conferma che da sempre e ovunque il momento dell’abbandono al sonno è estremamente delicato e comporta il bisogno di vicinanza fisica e affettiva, che possa favorire la sicurezza e la fiducia nel risveglio. 

Ricordiamoci che un buon accompagnamento in questo delicato passaggio dallo stato di veglia al sonno, potrà aiutare i piccoli a dormire più serenamente durante tutto l’arco di tutta la notte.
Le abitudini e i piccoli gesti quotidiani sono uno dei più grandi doni che si possono fare ad un bambino.

Nei momenti di difficoltà danno sicurezza, aiutano a padroneggiare la realtà, scandiscono la giornata e proteggono dalle paure.

Il piccoli costruiscono la loro identità attraverso esperienze che caratterizzano il loro spazio comunicativo. Le attività rituali, in questo senso, sono fondamentali anche per lo sviluppo emozionale cognitivo.

Diamo tempo ai nostri bimbi, rallentiamo con loro, partiamo dalle piccole cose, faremo un regalo anche a noi stessi.

Cecilia Allasina, psicoterapeuta e psicologa perinatale

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