Area Psicologica
Psicoterapia familiare
La famiglia è il primo contesto esperienziale all’interno del quale un individuo nasce e cresce. Per questo motivo, il sintomo che un soggetto mette in atto all’interno dell’ambito familiare assume una funzione precisa per il gruppo di persone che ne fanno parte.
Quel sintomo tende a creare dei conflitti nel sistema-famiglia, alimentando una tensione emotiva che, solitamente, viene vissuta in termini drammatici dal soggetto portatore del sintomo. Egli, facendosi carico dei problemi familiari, distoglie i membri dall’affrontare in modo manifesto le difficoltà di relazione e, al contempo, accentra l’attenzione su di sé.
Ecco spiegato il meccanismo che sta in seno alle famiglie e il perché, come già detto sopra, il soggetto è da intendere come un individuo facente parte di un sistema e non come il “malato”.
La richiesta che spesso – erroneamente – viene espressa dalle famiglie è quella di “curare il membro malato affinché tutto torni come prima”.
La terapia familiare interviene attraverso varie tecniche di lavoro sull’intera famiglia, attraverso l’utilizzo di compiti – da attuare in seduta o a casa – e si articola intorno alle problematiche dei ruoli, delle gerarchie, delle alleanze e, soprattutto, sulla qualità della relazione.
Le sedute hanno una cadenza quindicinale per un totale di circa dieci sedute. La durata è di circa un’ora e mezza/due ore, per permettere a tutti i membri di partecipare attivamente e avere il loro spazio.
Il setting della terapia familiare è fluido, ciò significa che non ci sono delle regole precise da rispettare ma ogni membro della famiglia deve sentirsi libero di partecipare e intervenire.
È possibile anche invitare altri membri della famiglia a partecipare ad una seduta… La regola aurea è: più si allarga il contesto e meglio è, proprio perché la famiglia – come già anticipato – deve diventare specialista di se stessa e, contemporaneamente, deve collaborare affinché il portatore del sintomo venga a conoscenza delle relazioni e delle dinamiche messe in atto da tutti i membri al fine di riuscire ad “abbandonare” il sintomo che lo tiene intrappolato e che non gli consente di svincolarsi dalla propria famiglia.